Multa da 100 euro per errori sulla trasmissione dei dati al Sistema tessera sanitaria

26/05/2022

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.M. 2 febbraio 2022, il Ministero dell’Economia e delle finanze ha ridefinito la tempistica di trasmissione dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria. Per il 2022 viene confermata la trasmissione con cadenza semestrale, così come già avvenuto nel 2021. Pertanto, per il primo semestre la data ultima per la trasmissione dei dati è il 30 settembre 2022 mentre per il secondo semestre la scadenza è il 31 gennaio 2023. La trasmissione mensile scatterà, dunque, dal 1° gennaio 2023.

Nel caso di errori nella trasmissione sono state comunicate le seguenti sanzioni:

Nei casi in cui l’invio dei dati al Sistema Tessera Sanitaria è tardivo (ovvero successivo alle scadenze sopra indicate) o errato, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato l’erogazione di una multa da 100 € per ogni comunicazione non adeguata. La misura riguarderà le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, i policlinici universitari, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i presidi di specialistica ambulatoriale, le farmacie pubbliche e private, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri e gli altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha specificato che la sanzione per motivi di di errore nell’invio dei dati è valida per ogni singolo documento di spesa sbagliato, in particolare nei casi in cui:

  • I contenuti del documento sono errati
  • È stato omesso l’invio del documento
  • L’invio del documento è successivo alla scadenza semestrale (per l’anno 2022) o mensile (per l’anno 2023)

In questo contesto, quindi, appare evidente che l’Agenzia delle Entrate abbia deciso di adottare una linea estremamente dura per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata che comporterà serie conseguenze per chiunque commetta una svista o un’imprecisione al momento dell’invio dei dati della propria tessera sanitaria.

Alla luce di una simile circostanza, quindi, i liberi professionisti in particolare dovranno prestare molta attenzione alle comunicazioni ricevute dal Fisco se vogliono evitare una multa di 100 euro erogata per ogni documento che riporta dati errati.

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